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Visualizzazione dei post da 2019

Favole di Natale

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Una breve riflessione natalizia, che vorrebbe essere anche una piccola provocazione: in questi ultimi tempi mi sono chiesto a che cosa potrebbe ancora servire il Natale, nell'epoca in cui le nuove “festività” laiche (mi riferisco in particolar modo al Black Friday da poco terminato) ne hanno ormai inglobato e depredato lo spirito, riducendolo a mero sottofondo e pretesto per un consumo ulteriormente sfrenato, svuotandolo infine di ogni suo più autentico senso e significato . Da una parte ci dicono che c’è crisi e che non ce n'è più per nessuno, dall'altra mi sembra di vivere nel paese dei balocchi, dove i negozi straripano di merci e guai a chi non si conforma alle ultime tendenze, pena l'esclusione sociale. A quale voce dovremmo credere, mi domando, di fronte a queste evidenze?    Per avere una risposta, ma, soprattutto, per ritrovare un po’ di quell'ormai deceduto spirito natalizio, in questi giorni ho letto La favola di Natale  di Giovannino Guareschi, sicurame

Olga e Amos (racconto)

(Avevo scritto questo breve racconto per la prima edizione del concorso letterario Senghor) Era stato un bellissimo pomeriggio di inizio primavera per Amos, uno di quelli che, di certo, non avrebbe mai dimenticato per il resto della sua vita. Quel giorno Olga, che da qualche settimana era diventata sua amica, lo raggiunse a casa sua.    Bisognerebbe dire che la nascita della loro amicizia era stata parecchio singolare: dopo aver frequentato la stessa classe per ben tre anni consecutivi - senza tuttavia mai considerarsi l’un l’altra - vennero bocciati entrambi quando erano in terza. Si trovarono quindi, per pura casualità, a ripetere l’anno nella stessa classe di una nuova scuola. Questa volta, però, vicini di banco. Fu questa vicinanza forzata e casuale a unirli, anche se, inizialmente, si detestavano, e passavano le lunghe mattinate scolastiche per lo più a bisticciare e a tirarsi gomitate per un motivo o per l’altro. Sembravano avercela entrambi con il mondo.    A un attento osse

Un po' di viaggio lento

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Ci sarebbe tanto da dire, parlando di viaggi lenti. C'è chi viaggia a piedi, chi in bicicletta, chi a cavallo oppure con l'asinello, chi addirittura in canoa. Per quanto mi riguarda, ho scelto di viaggiare in bicicletta perché mi è sempre sembrato il giusto compromesso per percorrere un buon numero di chilometri al giorno, evitando per di più la fatica di portarsi quindici o più chili di carico sulle spalle per diverso tempo. Penso sia anche una questione di gusti, ma, nel mio caso, so per esperienza diretta che pedalare non mi stanca tanto quanto potrebbe invece farlo il semplice camminare con lo zaino in spalla, anche solo per una settimana di fila. Viaggio con una vecchia bicicletta che ho battezzato ufficialmente Gaia: mi costringe a spingerla in salita e sicuramente rende molto meno di altre biciclette più moderne, ma con lei ho un buon feeling e farei veramente una gran fatica a lasciarla a casa, soprattutto dopo la grande avventura che abbiamo vissuto insieme l'estat

Un laboratorio di scrittura creativa con Guido Conti

Recentemente, ho partecipato a un laboratorio di scrittura creativa tenuto dallo scrittore Guido Conti. Non ho esitato, nel cogliere al volo un’occasione come questa: a mio parere, infatti, tali momenti di scambio sono molto preziosi per chi, come me, ha nel cassetto il sogno di diventare uno scrittore. Il laboratorio è stato promosso in occasione della prima edizione del concorso letterario Senghor, il quale ha come obiettivo primario quello di poter dare voce al pensiero dei giovani, su temi rilevanti che riguardano la loro vita e la società che li circonda. Guido non si limita solamente a raccontare storie: è un vero intellettuale, ed essendo di Parma, si impegna anche nel far conoscere, tramite la sua attività di scrittore, le personalità letterarie che più hanno segnato il nostro territorio e che in pochi - compreso io stesso - conoscono per davvero, quali ad esempio Giovannino Guareschi oppure Cesare Zavattini. Non è stata la prima volta, questa, in cui ho avuto il piacere di i